I caratteri del protestantesimo in Italia
I primi principi
del protestantesimo sono stati introdotti in Italia dalle lettere di Lutero e
degli altri riformatori, i quali sono stati diffusi tra il popolo con nomi
fittizi, letti senza il sospetto del proprio Vaticano.
I pocchi
gruppi protestanti esistevano soltanto come società segrete. Non aveva nessuna
organizzazione protestante centralizzata, a causa della grande reprensione
nella peninsula, della ancora non effettiva inquisizione e della influenza
della chiesa cattolica romana.
L’Oratorio del Divino Amore
Di 50 a 60
persone unite a Roma hanno tenuto un gruppo chiamato “Oratorio del Divino Amore”
(1470-1524 ca.) incontrandosi per adorazione a Dio, per la carità e per edificazione
mutua. In mezzo a loro, alcuni responsabili erano Caraffa, Contarini e Jacopo Sadoleto.
Diffusione della dottrina protestante
Alcuni anni
dopo, Gasparo Contarini (1483-1542) viene trasferito a Venezia con altri amici,
simpatizzanti delle idee evangeliche. Tra loro stava Flaminio, il poeta,
Antonio Brucioli, autore nel 1532 di una delle più famose traduzioni in volgare
della Bibbia, e Reginald Pole, un inglese ecclesiastico. La loro dottrina di
giustificazione si è diffusa per tutta l’Italia. Parti di questi insegnamenti sono
passati a essere insegnati nell’università di Bologna e difeso nell’accademia a
Modena. A causa di questa diffusione, il vescovo e cardinale Morone ha scritto
nel 1542, “Dovunque vado, e per tutti i quartieri, ascolto che la città sta
diventando luterana.”
Le chiese a
Venezia e Napoli si sono organizzate con pastori e riunione si sono svolte in
segreto. I libri riformati si sono avidamente acquistati. “Intere biblioteche”,
dice Filippo Melantone in una lettera probabilmente nel 1540, “sono stati
trasportati in Italia.”
Gasparo Contarini, eletto nel frattempo vescovo di Belluno, rappresentava l'ala riformatrice
più moderata del collegio cardinalizio e, forse per questo, venne inviato a Ratisbona nel 1541 per trovare un accordo con i
rappresentanti dei Luterani: Melantone e Bucero.
A Ratisbona
i protestanti e cattolici si bloccarono sul problema della giustificazione.
Lutero era convinto che per salvare l'anima era necessaria la fede data da Dio.
I cattolici difendevano le preghiere e le opere buone, oltre che la fede, come
viatico per la salvezza. Il Contarini cercò di affilare le armi della
diplomazia ma, ritornato a Roma si dovette difendere dall'accusa di essere in
odore di eresia.
Filippo Melantone, nome italianizzato di Philippus Melanchthon (1497-1560), è stato un umanista e teologo tedesco, amico personale di Lutero e uno dei maggiori protagonisti della Riforma protestante.
Jacopo Sadoleto (1477-1547) è stato vescovo
cattolico e cardinale, fedele alla Chiesa cattolica. Un fedele servitore del
papato in molte negoziazioni, soprattutto come operatore di pace. Il suo
obiettivo principale era quello di riconquistare i protestanti con la persuasione
pacifica e inserendo dottrina cattolica in una forma conciliante. Sadoleto era
vescovo diligente, creato cardinale nel 1536, data la chiesa titolare di San
Callisto.
L’inquisizione. Ma i leader della
chiesa cattolica reagirono, non contenti con la crescita della “eresia
protestante”, attraverso un concilio generale. Hanno risolto di sradicare il protestantesimo
per forza. L’inquisizione ha cercato di distruggere tanto i libri quanto le
persone del protestantesimo.
E questo è
stato l’inizio del protestantesimo in Italia. Studio fatto dal libro “History of the Christian Church”, per George P. Fisher, nel 1887.
Glauber Destro
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